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Se stai subendo violenza e hai figli

Esperienze di una mamma (tratte dal suo profilo Facebook).

1) Denuncia.

2) Contatta il centro violenza della tua zona.

3) Scegli un avvocato esperto in materia, uno per il penale uno per il civile. Ci sono anche avvocati che fanno entrambi, nel caso in cui hai due avvocati sei tu ad aggiornarli. Aggiornarli sempre, il civile deve sapere cosa accade nel penale e viceversa. Scegli per il civile un avvocato con un ottima esperienza in merito a separazioni in casi di violenza. Ricordati, te sei un pozzo di informazioni. Poi saranno gli avvocati a saperle usare. Devi dire loro tutto, anche il minimo particolare. E sì, li stresserai. Ma è la tua vita. Dei tuoi figli. Non ti fare problemi. Poi saranno loro a dirti quando e come. Fidati dei tuoi avvocati, sapranno più di chiunque su di te. Ma per fare bene il loro lavoro devono sapere da te tutto.

4) I centri antiviolenza non hanno mai tanti fondi e non ti potranno seguire bene a lungo termine, devi sceglierti un tuo psicologo di cui ti fidi in cui puoi dire tutto. Sarà molto importante, hai subito dei traumi e subirai ancora. Devi avere un tuo porto sicuro in cui sfogarti ed essere compresa.

5) Sii collaborativa e benevola verso i servizi sociali, ma poniti anche in modo fermo quando non sarai d’accordo con loro. Non prenderli mai di petto, sempre con rispetto e tanta pazienza. Non aspettarti un loro aiuto ma se non ti giudicheranno male sarà già tanto.
Faranno le visite domiciliari. Sistema casa, deve essere in ordine e i minori devono avere i giusti spazi. Potranno farle più volte e vorranno parlare con i minori.

6) Colloqui con UFSMIA. Sarai forse mandata dalla psicologa dell’usl del tribunale dei minori. Collabora sempre e comunque. Dì sempre la verità dei fatti, non enfatizzare mai la violenza subita. Meglio sminuirla e farsi vedere comprensive degli accaduti.

7) CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio). Subirai violenza istituzionale. Farà ancora più male di quella fisica e psicologica messa intatto dal tuo ex. Resisti. Sorridi. Scegli un ottimo CTP (Consulente Tecnico di Parte) che possa difenderti. Verra fuori l’inverosimile da questo iter. Ricorda in ctu la parola violenza non vogliono sentirla la cancellano con altra…conflittualità tra coniugi. Hai subito? Subirai ancora di più da parte del ctu.

8) Test psicologici. Ti faranno il Minnesota test e le macchie di rorschach. Sii sincera. Verranno fuori le tue debolezze i tuoi punti critici. Non ti abbattere, l’importante è farti vedere che ne sei consapevole.

9) Penale. Procurati prove, foto, testimoni. Se c’è stata violenza assistita sui minori è la procura che deve prima parlare con loro non i servizi. Altrimenti per il processo saranno considerate prove inquinate. La violenza domestica si consuma tra le mura di casa. Per l’iter penale anche la tua buona testimonianza è sufficiente. L’altra parte punterà a screditarti quindi se hai scheletri nell’armadio li useranno palesemente contro di te. Per questo devi dire tutto al tuo avvocato. Tutto.
Dopo la denuncia, se sei fortunata, avvieranno le indagini preliminari, mantieni buoni rapporti con l’ispettore che segue il tuo caso. Fa’ che lo prenda a cuore. Poi ci sarà il rinvio al giudizio. Se l’altra parte non patteggia o rifiuta il rito abbreviato ci sarà il vero processo.
Durante il processo respira. Presentati a tutte le udienze vestita bene sobria e calma. Sara difficile sentire e risentire la tua storia in bocca ai testimoni. Fidati del Pm e informa sempre il tuo avvocato su tutto, anche di quello che succederà in parallelo nel civile, poi sarà lui a sapere come e se usare le informazioni. Avere un tuo psicologo in questa fase è molto importante sarà davvero dura. Sopratutto se saranno raccontate violenze sessuali sarà dilaniante sentire e risentire.

10) Incontri protetti. Se ci sono gli incontri protetti o osservati tra padre e figli tu documenta tutto. Quando sei arrivata, a che ora, cosa lui poi ha lasciato ai bambini. Quando parli con gli educatori, se puoi registra. Non ti fidare mai. Sii calma, sorridente e molto molto collaborativa. Non essere ansiosa. Mostrati fiduciosa e sorridente.

11) Circondati di amici. Prenditi dei momenti per staccare. Soprattutto dopo le udienze. Non tornare subito a casa. Vai a cena da una amica, riposati…rilassati.

12) Racconta quello che ti succede ad amici e parenti. Non devi essere sola. Chi non è dentro a questo vortice non si può immaginare ciò che stai vivendo…chiedi supporto ed aiuto, non ti vergognare.

13) Sul civile la parola violenza non vogliono sentirla. Se sarà disposto l’affido ai servizi con domicilio prevalente a te. Stai tranquilla. Basta collaborare. Manda email sempre di qualsiasi cosa tu voglia fare con i minori. Dalla cena con amici alla vista dal dentista. Quando mandi l’email metti in copia tutti. Servizi, avvocato, ctp, psicologa, ufsmia e curatrice.

14) Curatrice. Di te non gli importa nulla, non ti capirà, non vorrà sapere la storia. Hanno delle line, più che altro sono avvocati formali e distaccati. Rappresenteranno i minori nel processo civile. Non ti aspettare pietà compassione o altruismo. Ai curatori non importa se non dei minori in modo formale.

15) Scuola. Informa la scuola senza parlare mai male del tuo ex. Sii attiva nella scuola. Devi essere una madre presente buona che va alle riunioni e che ha un buon rapporto con tutti gli insegnati. Ben inserita educata e di supporto alle altre mamme. In ctu e nell’indagine familiare dei servizi, anche le insegnati saranno interrogate su di te come madre.

16) Pediatra. Informa il pediatra di tutto. Mettilo in copia nelle email ai servizi sociali, quando avvisi i servizi che il bambino ha la febbre o sta male.

17) Se hai l’affido esclusivo, non escludere mai il tuo ex. Fallo mettere per iscritto via email se lui non fosse d’accordo su alcune scelte per i minori ed informa i servizi. Altrimenti non procedere. Anche per cose se a te possono sembrare buone per i minori come la logopedia o una visita oculistica, non le fare anche se hai l’affido esclusivo senza il consenso scritto dell’altro genitore!

18) Non ti aspettare giustizia. Se otterrai una quotidianità serena sarà già tanto. Non sperare nella giustizia. Non lo fai per giustizia, denunci per sopravvivere, per uscire dalla violenza viva te ed i tuoi figli. Questo è l’importante.

Io in questo marasma ci sono ancora!
Denuncia, ma preparati.
Per me è ancora disposto l’allontanamento e in questo sono fortunata.

Questi sono consigli su ciò che ho vissuto e sto vivendo io. Se avessi saputo queste cose all’inizio della denuncia, mi sarei risparmiata degli sbagli. Ed invece le ho imparate vivendole…

Foto di Isabella Quintana da Pixabay

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